Avv. Ettore Nesi – EDILIZIA: Breve nota in tema di tutela dell’affidamento nel caso di abuso edilizio risalente nel tempo

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Nel caso di abuso risalente nel tempo rispetto all’epoca in cui la P.A. esercita i poteri repressivi dell’illecito, l’ordine di demolizione di opere edilizie abusive costituisce atto dovuto. Viene infatti osservato che, nel caso di illeciti edilizi, essi hanno carattere permanente e che l’interesse pubblico alla loro repressione risiede «nella stessa natura del provvedimento repressivo, essendo, come suol dirsi, “in re ipsa” (v., fra le numerose, Cons. di Stato, sez. V, n.104/1985)» (Cons. St., Sez. IV, 10 giugno 2013,  n. 3183). Cosicché, in applicazione di tali principi, deve generalmente escludersi rilievo al lungo lasso di tempo trascorso tra l’epoca dell’abuso e la data del provvedimento repressivo e, sul fronte della posizione incisa, che detto arco temporale obblighi l’Amministrazione a valutare un eventuale affidamento ingeneratosi nel responsabile dell’abuso (cfr. Cons. St., Sez. IV, sent. n. 3183/2013).

Nondimeno, in giurisprudenza sono ammesse deroghe al suddetto insegnamento. Anzitutto, quando «il lasso di tempo trascorso non sia tanto ampio da aver determinato un assetto territoriale urbanistico tanto consolidato da escludere ogni profilo dell’interesse pubblico all’osservanza dell’assetto normativamente delineato» (T.A.R. Lazio Roma, Sez. I Quater, 4 ottobre 2012,  n. 8296).

In secondo luogo, si ammette che l’affidamento possa assumere rilevanza «originando la necessità di un più intenso onere di motivazione, solo in presenza di atti o comportamenti dell’amministrazione dai quali esso possa effettivamente ed attendibilmente trarre fonte» (Cons. St., Sez. IV, 10 giugno 2013,  n. 3183).

nota a cura dell’Avv. Ettore Nesi